domenica 23 marzo 2014

La Fiorentina “viola” il San Paolo

Nel periodo di Quaresma per il Napoli è stata una sofferente settimana di passione che ha visto gli azzurri percorrere la via Crucis che li ha portati ad uscire dall'Europa e a vedere allontanarsi quasi definitivamente il secondo posto in classifica. Per carità, non stiamo a crocifiggere nessuno, ma la situazione va ben analizzata per cercare di trovare il modo di risorgere.
Napoli e Fiorentina si affrontano dopo le recenti delusioni di coppa con umori e convinzioni differenti.
La Fiorentina si presenta al San Paolo ostentando soddisfazione per la stagione che sta conducendo. I viola infatti sono partiti in sordina senza grandi proclami e stanno chiudendo la loro annata raggiungendo obiettivi che vanno al di sopra delle aspettative iniziali. Proprio per questo motivo, la Fiorentina che anno dopo anno vede fiorire sempre nuovi ed inattesi traguardi viene rappresentata nel panorama floreale dal giglio.
Il Napoli invece ad Agosto ha palesato l'obiettivo di vincere lo scudetto, a novembre di superare il girone di Champion's League, a gennaio di centrare il secondo posto e a marzo di vincere l'Europa League. Proprio per questo motivo, il Napoli dopo aver visto morire ogni speranza di raggiungere gli obiettivi dichiarati viene rappresentato nel panorama floreale dal crisantemo.
L'arbitro della partita è Tagliavento. Anche se viste le condizioni atmosferiche forse sarebbe stato meglio se ci fosse stato un Paravento.
Difatti sul San Paolo si abbatte un vero e proprio nubifragio e quando l'arbitro espelle Ghoulam si capisce davvero che piove sul bagnato.
D'altronde credo che il motivo principale della sconfitta sia riconducibile proprio al fatto che gli azzurri abbiano giocato con un uomo in meno. Attenzione, non mi riferisco all'espulsione dell'algerino, ma ad Inler che ormai con la sua consueta imprecisione svizzera è il solito uomo in meno del Napoli.
Partita difficile da gestire anche per il tecnico spagnolo. Difatti, dopo i primi svarioni difensivi di Reveillere, Benitez si è alzato dalla panchina e ha mandato a scaldare Behrami. Dopo l'espulsione di Ghoulam, Benitez si è alzato dalla panchina e ha mandato a scaldare Pandev. Dopo il gol della Fiorentina, Benitez si è alzato dalla panchina e ha mandato a fanculo tutti quanti.
Sugli spalti del San Paolo era presente anche la sorella del calciatore della Fiorentina Borja Valero, coinvolta in settimana in uno scandalo a luci rosse. Su un settimanale di gossip, infatti, la sorella del calciatore è stata dipinta come una insaziabile ninfomane divoratrice di uomini. Ha preso subito le sue difese Borja Valero che ha dichiarato: “Le accuse fatte a mia sorella Porca Valeria sono assolutamente immotivate...”
Infine una piccola curiosità sui giovanissimi della “scugnizzeria” azzurra che crescono all'ombra dei grandi campioni. A bordo campo, infatti, durante la partita, un giovanissimo raccattapalle dal nome Emunne Isacco ammirava affascinato i suoi beniamini in campo, sognando in un futuro più o meno lontano le stesse sorti e la stessa carriera calcistica. Il piccolo Isacco in preda ai suoi sogni di gloria si è rivolto ad un compagno accanto a sé, confidandogli le sue aspirazioni: “Stasera ho capito una cosa, nel calcio per far carriera devi avere il cognome che finisce con la zeta. Guarda in campo c'è Fernandez, Benitez, Rodriguez, Gomez. Anch'io per diventare un grande giocatore aggiungerò la zeta al mio cognome...”
Ma tu hai capito che ti chiami Isacco Emunne? Con tutto l'affetto, non credo proprio che con la zeta alla fine potrai avere una carriera così brillante...” ha risposto l'amico raccattapalle smorzando in un sol colpo tutte le ambizioni del piccolo Isacchetto.
Proprio come le ambizioni di questo Napoli primaverile che rischia di vedere gettate nell'Isacco Emunnez tutte le sue più sontuose aspirazioni di inizio anno.

Diodato De Martino