mercoledì 28 maggio 2014

Il meglio della stagione raccontato da Comicalcio - Parte 2

Napoli-Juventus: La Vecchia Signora è morta!
La Juventus per uscire pulita da Calciopoli ha preso Vidal, ma non è che sia riuscita perfettamente a lavarsi di tutte le illegalità commesse.
Ma la Juve in scena al San Paolo è una Juve diversa, che si è redenta e ora segue la strada della legalità. Difatti, doping aver preso due gol, Marchisio nel finale ruba il pallone a centrocampo e prova ad affrodare sulla fascia. Riceve la palla al piede Vidal che con una finta raggira un avversario e si truffa in area tentando di estorcere all'arbitro un calcio di rigore. Mi sa che purtroppo non cambieranno mai...

Il Parmigiano è indigesto per il Napoli
Il Parma nel finale ha protestato per un fallo non concesso dall'arbitro. E' stato Fernandez ad aver toccato Gobbi, ma il difensore si è discolpato dicendo che l'ha fatto solo per buon augurio.
Nei minuti di recupero, quando si attendeva l'assalto del Napoli, è stata la squadra di casa a chiudere la partita in avanti. Infatti al minuto 94, S'imbuca Molinaro, ubriaca di finte gli avversari e lascia l'amaro in bocca a tutti i napoletani.


La Lazio paga dazio con una Triplipita d'oro
La Lazio di scena al San Paolo non può che rievocare nella mente dei tifosi la sfida della scorsa stagione dove gli azzurri vinsero con una tripletta di Cavani. Da allora molte cose sono cambiate. Se infatti in quella partita in campo c'era Cavani che è il passato, oggi in campo c'era Cavanda che invece è il gerundio.
Purtroppo non è potuto essere della sfida il giovane talento della Lazio Keita. Ufficialmente per una distorsione al ginocchio, ma in realtà pare che l'attaccante sia dovuto ritornare in Senegal per sbrigare una pratica burocratica nel suo comune di nascita. L'accidentale smarrimento di alcuni documenti ha infatti obbligato Keita a recarsi in patria per comunicare all'ufficio anagrafe quali suoi parenti fossero ancora viventi e quali invece fossero trapassati. Il giovane attaccante ha dovuto così distinguere i Keita vivi dai Keita morti.

Al Friuli il Napoli parte martello ma gli finisce incUdine
Il Napoli parte bene e Guidolin vede la sua squadra subire l'iniziativa degli ospiti. Così prova a scuotere i suoi. Il primo rimbrotto è per Gabriel Silva: “Gabriel ti ho detto di renderti protagonista! Prova a fare qualche magia, nell'uno contro uno fai scomparire il pallone all'avversario” “Mister ma io chiamo Silva, mica mi chiamo Silvan” è stata la risposta piccata del giocatore dal campo.

La Coppa, la Fiorentina e 3 castagne di Montella. Buon appetito Napoli!
Il Napoli ha preparato meticolosamente questa finale. Gli azzurri si sono allenati anche nei giorni festivi. In particolare, Benitez ha deciso di effettuare il cronometraggio dei test di velocità dei giocatori proprio nel giorno della festa dei lavoratori dove è arrivato terzo Mertens, secondo Callejon e primo Maggio.
Eppure il tecnico viola ci teneva proprio a vincere questo trofeo. Alla vigilia aveva infatti avvertito tutti che la sua squadra avrebbe venduto cara la pelle, dichiarando: “Dalla fronte dei miei giocatori non dovrà scendere il sudore ma il sangue”.
Il Napoli in pratica si è trovato di fronte una Fiorentina al sangue ed in tre bocconi se l'è ghiottamente mangiata.

Che vittoria sulla Doria
Risultato roboante a favore degli azzurri che si impongono con un colossale 5-2. Tra i marcatori ritorna a segnare dopo un lunghissimo digiuno Marek Hamsik che negli ultimi sei mesi non riusciva a segnare più neppure gli appuntamenti sull'agenda.
Il gol che però ha suscitato più emozione è di sicuro quello di Callejon che ha dedicato la marcatura alla figlia neonata. La figlia di Callejon è infatti nata a Napoli e si chiama India. Gli amici e i parenti già la chiamano Indianapolis.

Il Napoli saluta il campionato con la manita
Per l'ultima giornata di campionato il San Paolo è tutto esaurito. I tifosi azzurri infatti a causa delle porte chiuse non hanno potuto assistere all'incontro e per questo stanno tutti esauriti.
Per fortuna le gradinate del San Paolo hanno ospitato ben diecimila bambini che hanno riempito gran parte dei distinti. L'iniziativa, seppur lodevole, ha creato qualche problema all'ingresso delle squadre in campo dove uno steward ha fermato Insigne rimproverandolo: “E come sei sceso fino a qua? Ritorna immediatamente al tuo posto sugli spalti se no chiamo la maestra e ti faccio sculacciare!”


Diodato De Martino

sabato 24 maggio 2014

Il meglio della stagione raccontato da Comicalcio - Parte 1

Atalanta – Napoli: Paperissima Sprint
Benitez sceglie la carta Pandev, preferendolo ad Hamsik. Le giocate del macedone sono lente e apatiche. Non c'è che dire, con Pandev titolare, Aldo Biscardi ha vinto la sua atavica battaglia di volere la moviola in campo.
Il terzo gol lo abbiamo invece subito a causa della testa di Cazzola. Non che abbia segnato il difensore dell'Atalanta, io mi riferisco alla testa di Cazzola di Fernandez che nel corso di Paperissima Sprint non poteva esimersi nel dare anche lui il suo immancabile contributo.

Una settimana da D10S
Nel mercoledì di coppa c'era in ballo la finale contro una Roma che pareva insuperabile. Ed invece eccoti uno strepitoso 3-0 offerto dalla ditta “Edil Bitume Partenopeo” grazie alla quale la Roma è stata asfaltata.
Alle ore 23 si sono chiuse le porte di un San Paolo festante. Ma ad appendersi ad un cancello c'era l'imparziale telecronista RAI Gianni Cerqueti che continuava a blaterare: "Aspettate non chiudete. La Roma può ancora recuperare!"

Napoli – Milan: Il gran premio di Fuorigrotta
Al trentaduesimo tiro ricevuto in porta, il portiere del Milan si è rivolto agli attaccanti del Napoli implorandoli: “Abbiati pietà per me”
La doppietta del Pipita affonda il Milan. Higuain dimostra di esser un bomber stratosferico anche se sarà impossibile per lui far dimenticare ai tifosi il grande goleador, quello dell'anno scorso, coso, come si chiamava, quello coi capelli lunghi, coso là, quello dell'Uruguay, coso...vabbè mi verrà in mente.

Livorno – Napoli: un brutto scherzo di Carnevale
Preoccupati dalla panchina, Benitez e Pecchia discutono ansiosi sulle sortite dei giocatori amaranto. A un certo punto il tecnico spagnolo si è rivolto al suo secondo confidandogli le sue apprensioni: “I dribbling di questo Greco sono davvero ubriacanti...”
E sarà un Greco di tufo...” la replica convinta di Pecchia.

Napoli – Roma: addio corde vocali
Bisognava battere i giallorossi per dare linfa a quell'obiettivo secondo posto, unico e vero diktat imposto alla squadra dalla dirigenza.
Categorico era stato infatti il presidente De Laurentiis alla vigilia dell'incontro: “Preferisco evitare i preliminari”
Sei il solito maschilista! - La replica piccata della moglie Jacqueline – Ricordati che per noi donne le coccole sono importanti!”
L'attesa quindi è stata estenuante per una partita che poteva decidere le sorti di una stagione. Il tecnico spagnolo pochi minuti prima dell'ingresso in campo ha raccolto attorno a sé l'intera squadra e ha detto: “Ragazzi è l’ora X”
Azz! Già si sono fatte le dieci!” ha ribattuto Insigne che aveva acquistato per l'occasione un orologio con i numeri romani.

Torino-Napoli: Si vince con una prova sotto toro
La trasferta di Torino è cominciata con un piccolo inconveniente per la truppa azzurra. L'autista del pullman partenopeo anziché dello stadio Olimpico ha diretto l'intera squadra presso uno studio specialistico di otorinolaringoiatria. Alla legittima richiesta di spiegazioni da parte di Benitez e compagnia sul perchè di quell'inatteso cambio di rotta, l'autista si è così discolpato: “Ma voi che volete da me? Giovedì scorso per giocare con il Porto siamo andati ad Oporto, adesso pensavo che per giocare col Torino dovevamo andare dall'Otorino.”

La Fiorentina “viola” il San Paolo
Partita difficile da gestire anche per il tecnico spagnolo. Difatti, dopo i primi svarioni difensivi di Reveillere, Benitez si è alzato dalla panchina e ha mandato a scaldare Behrami. Dopo l'espulsione di Ghoulam, Benitez si è alzato dalla panchina e ha mandato a scaldare Pandev. Dopo il gol della Fiorentina, Benitez si è alzato dalla panchina e ha mandato a fanculo tutti quanti.
Sugli spalti del San Paolo era presente anche la sorella del calciatore della Fiorentina Borja Valero, coinvolta in settimana in uno scandalo a luci rosse. Su un settimanale di gossip, infatti, la sorella del calciatore è stata dipinta come una insaziabile ninfomane divoratrice di uomini. Ha preso subito le sue difese Borja Valero che ha dichiarato: “Le accuse fatte a mia sorella Porca Valeria sono assolutamente immotivate...”


Diodato De Martino

domenica 18 maggio 2014

Il Napoli saluta il campionato con la manita

Per l'ultima giornata di campionato il San Paolo è tutto esaurito. I tifosi azzurri infatti a causa delle porte chiuse non hanno potuto assistere all'incontro e per questo stanno tutti esauriti.
Per fortuna le gradinate del San Paolo hanno ospitato ben diecimila bambini che hanno riempito gran parte dei distinti. L'iniziativa, seppur lodevole, ha creato qualche problema all'ingresso delle squadre in campo dove uno steward ha fermato Insigne rimproverandolo: “E come sei sceso fino a qua? Ritorna immediatamente al tuo posto sugli spalti se no chiamo la maestra e ti faccio sculacciare!”
La gara col Verona è stata l'occasione per rivedere al San Paolo dopo quasi otto mesi di assenza Camillo Zuniga. Imbarazzo e sconcerto da parte di due telecronisti dalla tribuna stampa che all'ingresso del colombiano si sono chiesti confusi:
Rafè ma chi è quel giocatore nero che è entrato? Ma mica è Armero?”
No, quello ringraziando Dio è partito e sta bene dove sta”
E chi è allora? Ma fa che è Rincon, te lo ricordi?”
A me sembra più Saber. Aspè, ma vuoi vedere che è Beto?”
Anche se mi pare più Vidigal...”
Carlè, stammi a sentire a me, quello è Canè? Sarà ritornato in campo per dare un po' di esperienza alla squadra...”
Ed invece per somma sorpresa di tutti, il giocatore di colore che ricalca il prato del San Paolo è proprio il colombiano Zuniga. La sua assenza prolungata dal campo ha in effetti infastidito un po' tutti. In particolare Benitez che contro il Verona lo ha schierato sull'esterno e gli ha confessato tutti i suoi pensieri sul suo ritorno: “Camillo dopo otto mesi che non giochi entra in campo e vedi di andare a fare il Ghoulam!”
Napoli – Verona è anche la partita delle forti discriminazioni territoriali. Troppe volte si è assistito ad un'inaccettabile acredine razziale che i veronesi hanno palesato nei confronti dei napoletani. Per stemperare i toni però occorre dire che il difensore del Verona Maietta è un grande fan della canzone neomelodica napoletana ed in particolare del cantante Nino D'Angelo. Purtroppo a causa dell'infortunio dell'ultimo minuto il difensore non è potuto essere della partita, ma per dedicare un omaggio all'artista partenopeo è entrato lo stesso in campo indossando invece degli abituali pantaloncini da gioco un paio di blu jeans. Compiaciuti per il gesto, i presenti hanno applaudito all'esibizione di “Nu jeans e na' Maietta”
La partita è senza storia col Napoli che saluta questa stagione con la manita. 5-1 al Verona e sipario che cala trionfalmente sul campionato degli azzurri.
Eppure nel post gara c'è stato un duro confronto tra Benitez e Britos che secondo il tecnico non ha seguito le sue indicazioni difensive. Il difensore si è discolpato dicendo: “Mister, ma ho fatto tutto quello che mi avevate chiesto! Sono andato su internet a vedere i video dei gol degli attaccanti del Verona...”
E Benitez: “Ma cosa stai dicendo? Io ti avevo detto 'Tu devi negare la rete, vai su Iturbe e schiaccia il loro play'”
Scusate mister, io avevo capito 'Ti devi collegare alla rete, vai su Youturbe e schiaccia play...'” ha replicato Britos dimostrando di non aver ancora perfettamente assimilato gli automatismi difensivi richiesti dal tecnico.
Effettivamente il Napoli quest'anno ha preso troppi gol ma è anche vero che ha raggiunto tanti record importanti: il numero di punti in classifica, il numero di vittorie in trasferta e il numero di gol realizzati. Tutti sono concordi sul fatto che quello di quest'anno è stato il Napoli dei primati. Mo dico io, è vero che Behrami assomiglia a uno scimpanzé, che Zapata è grosso come King Kong e che ogni volta che siamo andati a giocare al Nord ci hanno lanciato le banane, ma mi sembra un po' esagerata come definizione...
Infine una comunicazione di servizio: la società sportiva calcio Napoli ha comunicato che i biglietti delle partite del Napoli per tutta la prossima stagione saranno stampati dalla tipografia di proprietà del centrocampista del Verona Sala. La notizia è stata comunicata direttamente ai giornalisti presenti al San Paolo con un cartello esposto all'ingresso della stanza che li ospita per la conferenza del dopo gara su cui compariva la scritta “Sala stampa”

Diodato De Martino


mercoledì 14 maggio 2014

L'Auto ironia di una partita di calcio

E' tutto pronto per la partenza, si attende il fischio d'inizio del direttore di gara che per questa particolare partita non poteva essere che l'arbitro Marco Guida.
Stadio Nis...san Paolo di Napoli. La posta in Palio è altissima e il tecnico RAlfa Benitez rinuncia al turn Rover e schiera un assetto a trazione anteriore.
Il Napoli parte Ford e propone la Primera azione di gioco con Opel Insignia che imposta la manovra come una Musa ispiratrice. Insignia con una giocata di gran Classe A si libera del suo marcatore e Lancia il pallone al centro, ma il portiere avversario Captur la palla in presa Altea. Buona comunque l'Idea del trequartista partenopeo che dopo un Hyun...dai e vai con un compagno aveva effettuato un assist in bello Stilo.
Al minuto Sedici, viene fischiato un off-side a Christian Maggiolino che contrariato si rivolge al direttore di gara: “Kiai visto in fuorigioco? Micra l'hai fischiato a me? Jaguar che Clio sono Innocenti!”
E l'arbitro Guida: “Continua a giocare e non fare le Scenic. Ti ho Colt in off-side e non protestare perchè Tuareg...ola del fuorigioco non la conosci proprio!”
Nel finale di tempo c'è una punizione per gli azzurri. Nella circostanza Cal...Leon è stato Agila a dribblare il difensore e a subire il fallo. Batte la punizione lo stesso spagnolo che è Bravo nell'esecuzione e Skoda...lla il pallone in area, ma la barriera fa da Scudo e la difesa Lybra l'area di rigore. Nulla di fatto.
All'Octavia minuto della ripresa c'è un sospetto fallo da rigore su Insignia che Multijet la palla fuori e va a protestare: “Arbitro, ma io Qashqai in area. Era rigore!”
E Guida: “Iveco che tu in area sei un gran simulatore, guarda caso ogni volta Cadillac!”
A C3 minuti dalla fine della partita ospiti pericolosi con un tiro mozza...Fiat che sfiora il Polo della porta di RAlfael e per un Opel non va in gol.
Nei minuti di recupero il Napoli crea l'ultima azione. E' Mareak Hamsik che dopo una finta Multipla supera l'avversario e Passat la palla a Kalidou Qubolibaly che mette il turbo e dopo una lunga Opel Corsa fa partire un ottimo Crossover al centro dell'area dove Tiguain colpisce di Testa Rossa ed è Golf! Un grandissimo Golf siglato dal nuovo Mito di Napoli, il Volkswagen Tiguain che insacca la palla sotto il Q7.
Fischio finale. Il Napoli Astra...vinto e conquista i tre Fiat Punto. Si accende il Focus dell'entusiasmo dei suoi tifosi che dagli spalti fanno Fiesta intonando il loro Picanto di gioia.
Delusione invece da parte dei sostenitori avversari che vedono la loro squadra andare sempre Peugeot e avviarsi verso la retrocessione in B-max, abbandonando definitivamente la Serie A1. Da registrare lo sfogo del post-gara di un tifoso amareggiato per la sconfitta: “Non si può perdere in questo Modus senza proporre nemmeno un'azione di Juke. Non voglio essere male...Ducato, ma Mokka a chi t'e viv sti giocatori sono proprio una Lotus...”

Diodato De Martino

domenica 11 maggio 2014

Che vittoria sulla Doria

A Marassi si chiude una settimana delicata per il Napoli di Benitez con due gare che hanno succeduto la discussa finale di coppa Italia dell'Olimpico.
E' stato prima il Cagliari a far visita agli azzurri al San Paolo. I sardi sono giunti a Napoli dopo aver condotto una stagione fatta di alti e bassi. A un certo punto del campionato infatti il Cagliari pativa una preoccupante stitichezza di punti in classifica e per rimediare ha preso una Pulga. Gli effetti sono stati immediati per gli isolani. Infatti a Napoli il Cagliari di Pulga ha preso pure tre prugne e ha fatto decisamente cagare. Rotondo 3-0 per gli azzurri, pratica agevolmente archiviata e testa già all'ultima trasferta della stagione contro la Sampdoria.
Si è arrivati così alla penultima giornata di campionato ricca di scontri diretti decisivi per le qualificazioni alle competizioni europee e per decretare le retrocessioni in cadetteria. Ma è sicuramente la partita tra Samp e Napoli a riscuotere i maggiori spunti di interesse dell'intera giornata. Una gara a dir poco fondamentale per le due squadre per raggiungere i loro traguardi stagionali. A Genova i riflettori sono innanzitutto puntati su Duvan Zapata che al Ferraris raggiunge lo storico obiettivo delle 16 presenze in serie A con la maglia del Napoli. Grande interesse anche per Reveillere che fa il suo esordio assoluto nella città di Genova e approfitta della trasferta per visitare il famoso acquario. Ma ciò che desta particolare entusiasmo intorno a questa gara è sicuramente l'inedita posizione di Radosevic che in panchina si accomoda sul terzo sediolino a differenza della precedente trasferta contro il Genoa dove si accomodò invece sul quarto.
Sciorinati così i grandi temi di questo match di cartello tra Sampdoria e Napoli veniamo alla cronaca dell'incontro.
Già dalle ore precedenti all'inizio della gara, si era intuito che la Sampdoria per questa partita contro il Napoli avesse qualcosa in serbo. E all'ingresso delle squadre in campo si è capito che si trattava dell'allenatore Sinisa Mihajlovic.
A sorpresa sugli spalti del Ferraris erano presenti ben quaranta tesserati della Juventus ad assistere il giocatore della Samp Mustafi. Alla fine della gara il giocatore blu cerchiato ha incontrato l'intera delegazione juventina. E solo allora si è capito che a Genova si erano così ricongiunti Mustafi e i 40 ladroni.
Risultato roboante a favore degli azzurri che si impongono con un colossale 5-2. Tra i marcatori ritorna a segnare dopo un lunghissimo digiuno Marek Hamsik che negli ultimi sei mesi non riusciva a segnare più neppure gli appuntamenti sull'agenda.
Il gol che però ha suscitato più emozione è di sicuro quello di Callejon che ha dedicato la marcatura alla figlia neonata. La figlia di Callejon è infatti nata a Napoli e si chiama India. Gli amici e i parenti già la chiamano Indianapolis.
Partita ricca di gol, ma ricca anche di parecchi errori tecnici. In uno di questi la Sampdoria perde palla con una papera di Palombo. A quel punto il capitano della Samp in preda ad una evidente crisi d'identità si è rivolto disorientato ai compagni, confessando tutte le sue perplessità esistenziali: “Ma a questo punto, io sono Palombo o sono Papera?”
Per fortuna ad aiutare a sciogliere il dilemma volatile è stato Insigne che si è rivolto al confuso collega: “Scusa ma dove ti trovavi quando hai avuto questa crisi d'identità?”
E il giocatore doriano, indicando una zona del campo, ha risposto: “Qua!”
E allora lo vedi che sei una papera?” ha replicato Insigne fiero di aver sciolto l'arcano.
Vista l'impalpabilità delle sorti della partita, si accendono già i riflettori del calciomercato con le prime indiscrezioni che cominciano a trapelare sulla costruzione del Napoli del futuro. Sempre più insistenti appaiono le voci di un arrivo in azzurro del difensore Koulibaly. Insomma dopo averlo preso in Ghoulam, stiamo per prenderlo anche in Koulibaly. E non vi nascondo che un po' brucia visto che per i tifosi del Napoli più che acquisti in prospettiva, sembrano sempre più acquisti in retrospettiva.


Diodato De Martino

sabato 3 maggio 2014

La Coppa, la Fiorentina e 3 castagne di Montella. Buon appetito Napoli!

Chiamatela piccola coppa o capocollo, finocchiata, lonzino o insaccato, ma arrivati in finale per il Napoli la Coppa Italia per una notte diventa la Champion's League.
In una stagione altalenante dove si è viaggiato tra le pieghe di una cammino in chiaroscuro la Coppa Italia rappresenta il riscatto di un'intera annata.
Il Napoli ha preparato meticolosamente questa finale. Gli azzurri si sono allenati anche nei giorni festivi. In particolare, Benitez ha deciso di effettuare il cronometraggio dei test di velocità dei giocatori proprio nel giorno della festa dei lavoratori dove è arrivato terzo Mertens, secondo Callejon e primo Maggio.
Il Napoli alla vigilia della finale ha chiesto anche un'udienza privata da Papa Francesco. L'incontro col Pontefice è stato voluto fortemente da De Laurentiis che pare abbia confidato a Bergoglio: “Sua Eminenza siamo qui perchè mi sa che quest'anno per vincere qualcosa ci vuole solo la mano di Dio...”
Higuain nonostante il recente infortunio è in campo perchè è l'unico che nel Napoli sa fare la differenza. Mentre Hamsik è più bravo nelle addizioni ed Albiol sa la tabellina del 3 a memoria. Il prossimo anno invece Benitez dovrà insegnare alla squadra le potenze e le frazioni.
Montella è teso per la sua prima finale e prima della gara si è messo a parlare con i terzini Tomivic e Savic
Benitez è tranquillo per la sua quindicesima finale e prima della gara si è messo a mangiare nu' panin cu vruoccl e sasic.
Il Napoli parte a mille con Insigne che porta gli azzurri avanti di due gol. La gara sembrava mettersi in discesa ma Vargas riapre le ostilità, sorprendendo la difesa e trafiggendo la porta di Reina.
I partenopei soffrono soprattutto a centrocampo dove Inler perde il confronto con il dirimpettaio Borja Valero. La disparità tecnica in mediana è vissuta con coinvolgimento anche dalle panchine dove è prima Montella a rivolgersi compiaciuto al suo giocatore: “Continua così! Vai Borja Valero”
Poi è Benitez a rivolgersi sconsolato a Gokhan Inler: “Continua così e te ne vai! Porca Eva”
Ed infatti Inler conferma di essere l'uomo in meno del Napoli quando si fa ingenuamente espellere a metà ripresa.
Gli azzurri patiscono il massimo sforzo della Fiorentina che prova ad agguantare il pareggio, ma in una perfetta azione di contropiede è Mertens che cala il Dries d'assi e consegna la coppa al Napoli.
Eppure il tecnico viola ci teneva proprio a vincere questo trofeo. Alla vigilia aveva infatti avvertito tutti che la sua squadra avrebbe venduto cara la pelle, dichiarando: “Dalla fronte dei miei giocatori non dovrà scendere il sudore ma il sangue”.
Il Napoli in pratica si è trovato di fronte una Fiorentina al sangue ed in tre bocconi se l'è ghiottamente mangiata.
Gli azzurri infatti con la Coppa e la Fiorentina chiudono il lauto pranzo con tre belle castagne di Montella che hanno suggellato il succulento banchetto dell'Olimpico.
Risultato finale 3-1. Il grande protagonista del match è stato certamente Lorenzo Insigne che a fine gara ha raccolto gli elogi di mister Benitez che sul campioncino azzurro ha dichiarato: “Sono soddisfatto della stagione di Lorenzo. Sono convinto però che può crescere ancora”
Lo spero proprio. – ha replicato Insigne - Sono stanco di essere sempre scambiato col bambino che tengo per mano quando facciamo l'ingresso in campo...”



Diodato De Martino

giovedì 1 maggio 2014

La storia di Callejon in tempo Real

Josè Maria Callejon nasce in Spagna l'11 febbraio 1987 ed ha un fratello che è praticamente identico a lui sia nei lineamenti nel viso che nella struttura corporea. I due sono gemelli. Poi un altro fratello è scorpione e un cugino di secondo grado invece è capricorno.
Inoltre, non tutti sanno che il padre di Josè è balbuziente e per questo tutti lo chiamano Cacallejon.
Cresce calcisticamente nelle giovanili del Real Madrid. Con la maglia dei blancos segna il suo primo gol in un trofeo dedicato ad una delle note musicali: La coppa del Re.
Approda a Napoli nel Luglio del 2013. A prima vista poteva sembrare uno dei soliti pacchi di Bigon, ma già dalla sue prime giocate lascia intravedere le sue qualità. Eppure era giunto a Napoli tra lo scetticismo di molti, tra cui Benitez che sull'esterno aveva dichiarato: “Ho voluto fortemente Higuain perchè prediligo tutti quei giocatori che hanno i cognomi che finiscono cogli in. Avevo invece qualche dubbio su Callejon perchè non mi convincono tanto quelli che finiscono cogli on...”
Lo spagnolo sceglie la maglia numero sette, ereditando il peso dei suoi recenti predecessori. Callejon però sembra pronto a raccogliere l'importante retaggio, dichiarando spocchioso alla stampa: “Sono consapevole di aver scelto un numero importante che è stato sulle spalle di miei illustri predecessori come Turrini, Incocciati e il grande Tebaldo Bigliardi”.
Diciamo che era meglio se Callejon evitava di comprare il Dvd della storia del Napoli sulla bancarella di Mohamed a Piazza Garibaldi.
L'avventura partenopea di Callejon ha però trovato da subito delle insormontabili insidie di comunicabilità con un particolare compagno di squadra, l'autoctono napoletano Lorenzo Insigne. Spesso Callejon ha provato a comunicare con lui in catalano ma Insigne percepiva quelle parole come dei suoni indefiniti che rimbalzavano nelle sue orecchie alla stessa stregua di un rutto o un colpo di clacson.
Purtroppo questo spagnolo sembrava davvero una lingua incomprensibile per il campioncino targato Na. Che poi, parliamoci chiaro, se tu chiedi a un napoletano che cosa conosce della Spagna, lui riassumerà il tutto in poche nozioni: le nacchere, la corrida, la macarena, la paeglia (rigorosamente scritto così) e il pan di Spagna per le torte di compleanno. E basta.
Eppure quest'annata è corsa inevitabilmente sull'asse linguistico Italia-Spagna. E allora via ai siparietti che non ti aspetti.
Nell'ultima gara casalinga contro la Juventus, Callejon aveva appena messo la palla in gol e nel festeggiare la marcatura con i compagni si è rivolto a loro gridando: “Vamos! Vamos!” Insigne è arrivato di corsa dalle retrovie, ha abbracciato il compagno e ha risposto: “Si, anche noi t'amiamos, Callejons...”
Inoltre, c'è da dire che l'assist per il gol è stato pennellato proprio da Insigne e Callejon per ringraziarlo dell'ottima rifinitura non ha nascosto la sua riconoscenza dicendogli: “Lorenso te quiero....”
Chieremi tutto Josè – ha risposto Insigne - mi puoi chierere quello che vuoi, ti sentos...”
Ad ogni modo, si può dire che nonostante qualche problemino di ambientamento, lo spagnolo in poco tempo ha davvero conquistato tutti con le sue squisite doti tecniche. Eppure mi sono chiesto: E se non fosse stato un calciatore? Ho provato a pensare a quale sarebbe potuta essere la professione dell'ex Real se non avesse fatto carriera del mondo del calcio. Io lo avrei visto in un contesto botanico. Già mi immagino l'insegna del suo negozio di fiori: “CALLE jon”
E allora venghino signori, venghino. Ci sono petali e fiori per tutti i tifosi del Napoli. All'ombra del Vesuvio è sbocciato il talento cristallino di Josè Maria Callejon...


Diodato De Martino