lunedì 26 gennaio 2015

Le bombe di Comicalcio Mercato

Il grande colpo di De Laurentiis nella sessione di mercato invernale è stato l'attaccante Manolo Gabbiadini dalla Sampdoria che è stato scelto per la sua spiccata versatilità tattica che gli permettere di essere impiegato in diversi ruoli. Gabbiadini sta infatti dimostrando di essere bravo in diverse posizioni. Tant'è vero che Benitez lo ha già soprannominato Kamasutra...
Intanto nei salotti giornalistici napoletani è subito cominciata la sapiente e meticolosa esegesi tattica su dove collocare in campo la punta: c'è chi lo vedrebbe come vice Higuain, chi invece sull'esterno come sostituto di Insigne e chi ancora da centrale al posto di Hamsik.
Pensate che Gabbiadini quando è arrivato per la prima volta a Napoli, mentre era in macchina si è casualmente sintonizzato sulle frequenze delle radio locali dove ha cominciato ad ascoltare opinionisti e addetti ai lavori sciorinare i più arguti e variegati discernimenti tattici: “Prima punta Gabbiadini? Manolo vedrei più esterno con licenza di convergere”. E poi: “Esterno Gabbiadini? Manolo vedrei più trequartista che suggerisce la manovra.” E ancora: “Rifinitore Gabbiadini? Manolo vedrei più prima punta che attacca la profondità”.
Insomma sembra che Gabbiadini dopo solo una mezz'ora di ascolto abbia riferito preoccupato al suo agente: “E' vero che io sono Gabbiadini, ma qua sono una gabbia di matti!”
Il secondo acquisto griffato ADL è stato invece il parametro zero Strinic che ha evidenziato come lo scouting partenopeo stia dirottando la sua attenzione verso il mercato dell'Europa dell'est. Non è da escludere, quindi, che altri possibili innesti potrebbero arrivare ancora da lì. Difatti, pare che nelle ultime ore un entusiasta Bigon abbia chiesto euforico a Benitez: “Mister, che ne dice se dopo Strinic le portassi pure Pjanic, Perisic e Savic?”
Riccà, con i soldi del presidente penso che alla fine al massimo mi porterai Friariell e Sasic” ha replicato disincantato il tecnico.
In effetti c'è da dire che su questo mercato invernale ci sono due correnti di pensiero contrastanti: la visione pessimista che pensa che la gestione De Laurentiis sia ormai alla frutta e perciò non verrà comprato nessuno. E poi c'è la visione ottimista che pensa che il Napoli sia effettivamente alla frutta, e per questo siano maturi i tempi per poter prendere La Mela.
Nonostante i pochi euro a disposizione, il ds Bigon sta intavolando comunque trattative con diversi calciatori. Tra questi ci sarebbe anche il trequartista dell'Empoli Verdi in quanto la dirigenza partenopea ha intenzione di adeguarsi tempestivamente alle nuove norme che esigono un numero maggiore di calciatori italiani in organico. In tal senso, pare che il Napoli voglia rivoluzionare completamente il suo reparto offensivo, acquistando come trequartista per l'appunto Simone Verdi e in avanti Rolando Bianchi dall'Atalanta e Giuseppe Rossi dalla Fiorentina. Insomma ci sarebbe così un tridente composto da Verdi, Bianchi e Rossi che più italiano di così davvero non si può...
La sessione di Gennaio sarà importante per la dirigenza azzurra anche per programmare la prossima stagione in virtù di alcune scadenze contrattuali che non si sa ancora se verranno rinnovate o meno. E' il caso ad esempio di Christian Maggio la cui situazione di rinnovo è talmente ferma e in attesa di eventuali sviluppi che anche Auriemma nelle sue telecronache ormai non lo chiama più Super bike ma Stand bike.
Nel frattempo però, in questo clima di incertezza sul ruolo di terzino destro, Bigon si sta guardando attorno per capire eventualmente da chi potrà essere rappresentato il dopo Maggio. Voci insistenti parlano di Giugno come naturale successore, anche se sembra troppo presto parlarne già a Gennaio.
Infine, occorre dare la notizia di un duro contrasto all'ombra del Vesuvio tra i due main sponsor che vorrebbero influenzare a loro vantaggio le scelte di mercato degli azzurri. La contesa, infatti, prosegue imperterrita tra Lete che vorrebbe che il Napoli prendesse Acquafresca e Pasta Garofalo che invece vorrebbe Maccarone.


Diodato De Martino

domenica 14 dicembre 2014

Andate tutti al Diavolo!

Il Napoli è arrivato al big match contro il Milan con un po' di apprensione a causa dei tre pareggi consecutivi in campionato che hanno generato parecchio malumore nella tifoseria partenopea. Proprio per questo la squadra azzurra ha trascorso tutto il viaggio in treno che li ha condotti al capoluogo lombardo con l'agitazione di chi non poteva sbagliare anche la prova di San Siro. Sul convoglio il clima era teso e pare che a pochi chilometri dall'arrivo, quando si è sentito l'annuncio “Prossima fermata Milano Centrale”, Higuain abbia esclamato: “Oddio, che ansia siamo già arrivati alla stazione!” Poi Jorginho ha incalzato: “Non ce la faccio, sono troppo angosciato siamo in prossimità della stazione!” Insomma parecchi calciatori del Napoli hanno cominciato a patire la classica ansia da pre-stazione...
Per ciò che riguarda le formazioni, il Milan è sceso in campo con il falso nove e cioè con Menez messo in attacco anche se un attaccante vero proprio non è. Il Napoli invece ha risposto schierando il falso uno e cioè con Rafael messo in porta anche se un portiere vero proprio non è.
In effetti, bisogna ammettere che questa prima parte della stagione ha lasciato parecchi dubbi sul portiere brasiliano a causa soprattutto delle sue ripetute uscite a vuoto. C'è da dire però che in mezzo ai fiumi di critiche ricevute, c'è stata anche una buona notizia per il numero uno azzurro in quanto dopo tutte queste uscite allegre, è riuscito a rimediare anche un'uscita galante con una donna bellissima. Si dice infatti che dopo una serata romantica trascorsa insieme tra drink, ristoranti e paroline dolci, per arrivare finalmente al dunque, Rafael le abbia sussurrato languidamente all'orecchio: “Cara, vuoi venire su da me a vedere la mia collezione di farfalle?” Ebbene, se Rafael le ha mostrato tutte quelle che ha acchiappato ogni volta che è uscito dalla porta del Napoli quest'anno i due avranno avuto di certo una serata parecchio intensa!
Ma ritorniamo alle note dolenti della partita. Per lo scontro diretto per il terzo posto, Benitez ha lasciato in panchina Hamsik, il quale ha dato al gioco del Napoli lo stesso apporto di quando è stato schierato in campo: assente!
Il Napoli ha cominciato la gara con un ritmo di gioco blando e apatico con i giocatori che sono apparsi sin dal primo minuto poco inclini a correre. Evidentemente la spiegazione è riconducibile al fatto che i giocatori azzurri per onorare il monumento più importante di Milano hanno disputato la partita andando a passo Duomo.
Il Milan ha così bistrattato gli uomini di Benitez, imponendosi col risultato di 2-0. La difesa napoletana con Albiol e Koulibaly ha palesato ancora una volta tutto il suo imbarazzo, facendosi penetrare così facilmente e con una tale frequenza che nemmeno la Cicciolina dei tempi d'oro era riuscita a fare tanto.
Intanto, ad osservare l'atteggiamento impalpabile del gruppo azzurro, viene da pensare che qualcosa davvero si sia rotto. E per capire con esattezza cosa si sia rotto, chiedete pure ai tifosi del Napoli, mestamente spazientiti di assistere a tali scempi.
Sta di fatto che dopo quest'ennesima prestazione deludente contro il Milan verrebbe proprio la voglia di mandare tutti al Diavolo!
Infine concluderei con una notizia di calciomercato con un intreccio che ha percorso proprio l'asse tra Napoli e Milan. Infatti, è uscita fuori l'indiscrezione che il prossimo attaccante che gli azzurri ingaggeranno sarà Torres. A questo punto c'è solo però da capire se sarà del Grec o Annunziat. Ad ogni modo occorre fare un plauso a De Laurentiis che sta finalmente mantenendo la promessa di costruire una squadra fatta di napoletani. Tanto è vero che se l'operazione andasse in porto il Napoli si ritroverebbe con un attacco tutto partenopeo con Fernand 'o Torres e Lorenz 'o Frattes.


Diodato De Martino

domenica 7 dicembre 2014

Nel Primo T...Empoli subisce e nel Secondo T...Empoli ferisce

Nelle dichiarazioni di presentazione della partita, Benitez aveva preannunciato per il lunch match dell'ora di pranzo contro l'Empoli un Napoli affamato di vittoria e con la voglia di mangiarsi in un sol boccone l'avversario.
Dopo mezzora di gioco si è però subito capito che l'allenatore si riferiva evidentemente alla fame che tenevano i giocatori a causa dello stomaco vuoto dovuto all'insolito orario della partita. Difatti, ha rischiato parecchio l'attaccante empolese Maccarone che più di una volta è stato avvicinato da Maggio che con l'acquolina alla bocca gli ha detto: “E dai, simpaticone, fatti dare un morsettino. Voglio solo vedere se sei al dente!”
La prima frazione di gioco è stata tutta di marca empolese con il predominio del suo centrocampo che ha avuto in Verdi un compositore straordinario che ha dato il “La” a tanti armonici attacchi.
Tant'è vero che proprio il trequartista toscano ha portato in vantaggio gli ospiti con un gol che per i tifosi del Napoli è stato una vera e propria botta ricevuta tra capo e collo. In pratica il pubblico ha assistito attonito a ciò che tutto il Mondo conosce come “La tranvata di Verdi”
Il Napoli per tutto il primo tempo ha poi provato inutilmente ad attaccare con tiri da lontano, mentre l'Empoli si è fatta continuamente pericolosa con tiri da Vecino.
La squadra ospite ha spesso fatto ricorso anche al lancio lungo nell'impostazione delle ripartenze dove tra i più abili nel gioco aereo c'è stato di certo il centrocampista Croce. Il problema è stato che l'arbitro puntualmente ogni volta che colpiva di testa Croce per deformazione professionale lanciava in aria la monetina.
Nella ripresa la compagine empolese ha accarezzato ancor di più il sogno del colpaccio esterno dopo il gol del raddoppio di Rugani.
A quel punto, sembrava davvero che l'Empoli potesse centrare il bottino pieno al San Paolo, quando però Zapata e De Guzman con due tiri hanno fatto andare in fumo i toscani...(e le loro velleità di successo), fissando il risultato finale in un comunque deludente 2-2.
A fine gara, Massimo Maccarone si è avvicinato al portiere azzurro Rafael, ancora una volta contestato dal pubblico per i continui errori commessi, chiedendogli di scambiarsi la maglia. Pare che l'attaccante dell'Empoli abbia detto a Rafael: “Prendi la mia maglia, te la sei meritata. Dopo tutti questi gol che stai prendendo, tra me e te il maccarone sei sicuramente più tu”
Intanto nella conferenza del post gara, Benitez ha provato ancora una volta ad imbonire i giornalisti con astruse congetture atte a salvare un progetto tecnico che ormai ha assunto la stessa dinamica di una biglia poggiata su un piano inclinato.
Non dimentichiamoci che quello contro l'Empoli – ha esordito il tecnico – è il nostro undicesimo risultato utile consecutivo!”
Bè, qualcuno dovrebbe spiegare a Benitez che se una squadra in un campionato fa 38 pareggi di fila, pur collezionando 38 risultati utili consecutivi, fa 38 punti e retrocede in serie B.
Qualche giornalista ha poi risollevato il concetto che l'allenatore aveva espresso alla vigilia, chiedendogli come mai l'Empoli seppur con un fatturato notevolmente più basso rispetto a quello del Napoli avesse messo sotto gli azzurri nella prestazione.
Al che Benitez con le spalle al muro si è giocato il jolly socioeconomico: “Non è vero che l'Empoli ha un fatturato inferiore al nostro. La verità è che loro fanno più nero...”
Insomma, in conclusione bisogna dire a gran voce che i tifosi partenopei non meritano delle prestazioni così impalpabili. Basti pensare che per la gara contro l'Empoli, dopo i due passi falsi contro Cagliari e Sampdoria, il San Paolo si è presentato ugualmente affollato e vicino alla squadra. Tutto ciò ha dimostrato che il Napoli di quest'anno per i suoi tifosi è come il caffè e la sigaretta: crea dipendenza e alla fine ha un tremendo effetto lassativo.
L'ultima notizia è infine sul calciomercato dove per la gara di Fuorigrotta, il Napoli ha osservato da vicino proprio il trequartista dell'Empoli Verdi come possibile futuro acquisto. Difatti, la dirigenza partenopea ha intenzione di adeguarsi tempestivamente alle nuove norme che esigono un numero maggiore di calciatori italiani in organico. Per l'anno prossimo, infatti, pare che il Napoli proprio per avere più italiani in rosa voglia rivoluzionare completamente il suo reparto offensivo, acquistando come trequartista per l'appunto Simone Verdi e in avanti Rolando Bianchi dall'Atalanta e Giuseppe Rossi dalla Fiorentina. Insomma ci sarebbe quindi un tridente composto da Verdi, Bianchi e Rossi che più italiano di così davvero non si può...


Diodato De Martino

lunedì 1 dicembre 2014

Tra Benitez e Mihajlovic il pareggio è Sinisa pero sin pausa

Classifica alla mano, il posticipo di Marassi si è presentato come uno scontro diretto per l'accesso alla zona Champion's con la Sampdoria che a sorpresa dall'inizio della stagione sta facendo le fusa al terzo posto. Tant'è vero che contro i partenopei per fare un decisivo balzo felino in avanti ha schierato sia il gatto Soriano che il gatto Silvestre. In realtà anche il Napoli aveva la possibilità di fare in classifica un balzo felino schierando Michu, ma l'attaccante spagnolo acquistato in estate più che le fusa, si è fuso già da tempo.
Samp-Napoli è stata la sfida del monday night che in maniera abbastanza desueta e poco apprezzata dai tifosi si è disputata di lunedì sera quando la domenica calcistica è già abbondantemente tramontata. L'unico entusiasta del monday night è stato Benitez che a fine gara ha commentato: “Sono felice di aver giocato di lunedì sera così almeno per una volta non ho sentito Enrico Fedele farmi una chiavica in tv al Bello del Calcio”
Il posticipo del Ferraris ha dato, inoltre, la possibilità a Benitez di ritrovare dopo l'infortunio alla testa Dries Mertens, inserendolo nella ripresa sulla fascia mancina dell'attacco. Seppur bisogna ammettere che per il tecnico azzurro l'interprete ideale per quel ruolo sarebbe stato il lungodegente Insigne sia per il suo senso di sacrificio nella fase difensiva e sia per la sua disciplina tattica in campo. In sostanza, Benitez avrebbe tanto voluto che Mertens fosse stato a tutti gli effetti Insigne. Ma come fare?
La trovata geniale è arrivata qualche giorno prima, in una sonnacchiosa serata di novembre trascorsa davanti alla tv, quando le inquietanti immagini di Belgio – Galles avevano proposto l'attaccante belga accasciato al suolo e in stato confusionale. L'idea folgorante del tecnico fu subito chiara: Dopo lo shock ricevuto bisognava far credere a Mertens di essere Lorenzo Insigne. Arrivato così a Castelvolturno, ancora in preda a vertigini e perdita di orientamento, il belga è stato accolto da Benitez che correndogli incontro gli ha detto: “Uèèè Lorè comm staje! Cu chella botta n'gapa ci hai fatt' cacà sott' dalla paura!”
E Mertens: “Mister ma come parla, io non la capisco. E poi io sono Dries, non Lorenzo”
Uè uè! Sei ancora confuso Lorè. Mannaggia a' capa toja! - ha continuato nella sua pantomima lo spagnolo – Fidati del tuo allenatore, se ti dico che sei Lorenzo, sei Lorenzo! Adesso però vieni con me che ti devo spiegare come devi difendere dalle avanzate di Eder contro la Sampdoria.”
Insomma per convincere appieno Mertens di essere Insigne, Benitez in poco più di una settimana gli ha fatto prendere la residenza a Frattamaggiore, gli ha fatto fare un tatuaggio di Mario Merola sul polpaccio, gli ha comprato tutti i dischi falsi di Gigi D'Alessio e soprattutto gli ha fatto provare in allenamento i tiri a giro sul secondo palo che non dovevano però mai centrare la porta, ma bensì la bandierina del calcio d'angolo come il buon Insigne sapeva fare con tanta precisione.
Solo dopo aver terminato l'accurato lavaggio di cervello, Mertens è stato finalmente pronto per fare il suo ritorno in campo, svolgendo tutte le mansioni tattiche gradite da Benitez.
Per quanto concerne la cronaca del match, è stata deludente la prima frazione del Napoli che ha giocato per tutto il tempo davvero male. D'altronde erano state chiare le previsioni meteorologiche che avevano allertato sulla possibilità di un “maltempo”.
La ripresa è iniziata invece con tutt'altri ritmi, con Mihajlovic che se l'è presa parecchio con i suoi attaccanti perchè nonostante una certa supremazia di gioco hanno palesato un po' di paura nel provare la conclusione. In particolare l'allenatore serbo ha più volte ripreso Okaka perchè considerato troppo timoroso sotto rete. L'attaccante blucerchiato ha avuto infatti così tanta paura di tirare in porta che il tecnico lo ha chiamato più volte “Okakasotto”.
La Samp è poi passata in vantaggio con un gol di Eder che ha fatto gioire i tifosi doriani facendoli salire sulla giostra della felicità, tanto che sembrava di essere all'Ederlandia.
A quel punto il Napoli ha cominciato finalmente a giocare e ha trovato il pareggio in extremis con una Zapata vincente di Duvan.
Lo score conclusivo è stato un insipido pareggio che ha regalato agli azzurri un piccolo punticino che ha mosso lentamente la classifica. Per Benitez il pareggio contro Mihajlovic è stato così Sinisa pero sin pausa.
Occorre infine sottolineare che il risultato finale è stato indovinato alla vigilia da un doppio ex della gara con trascorsi sia con la casacca azzurra che con quella doriana. Si tratta di Fausto Pari che per questo incrocio d'amarcord aveva previsto che Sampdoria e Napoli si sarebbero divise la posta in palio. In verità c'è da ammettere che le previsioni dell'ex mediano non sono però sempre molto attendibili in quanto sistematicamente ogni volta che gli viene chiesto un pronostico, Fausto dice sempre Pari.

Diodato De Martino



domenica 23 novembre 2014

Il Napoli balbetta e inca...Cagliari al San Paolo

Dopo la sosta per le Nazionali, i tifosi napoletani si stavano apprestando a riaccogliere l'amata squadra azzurra al San Paolo per la sfida contro il Cagliari, quando l'intera piazza partenopea è stata folgorata dal clamore di una notizia dell'ultim'ora: il Napoli comprato dai cinesi con Simeone sulla panchina, Messi come primo acquisto... Barack Obama al posto di Koulibaly e Bill Gates in attacco per andare più facilmente in rete. In effetti occorre ammettere che è stata proprio un notizia dell'ultim'ora... ma di libertà del giornalista che l'ha pubblicata prima di essere rinchiuso per sempre in una clinica psichiatrica.
Torniamo quindi ai fatti reali, sottolineando che in casa azzurra il tecnico Benitez sta gestendo con difficoltà l'evidente problema della mancanza di uomini arruolabili sulla fascia. Difatti, con gli infortuni contemporanei di Zuniga, Insigne, Mertens e con Ghoulam ormai prossimo partente per la coppa d'Africa, a sinistra il Napoli sta perdendo così tanti pezzi che nemmeno il Partito Democratico era riuscito a fare tanto negli ultimi anni.
E così, manco a dirlo, è impazzato irrefrenabile il calciomercato con un interminabile toto-nomi per individuare l'esterno sinistro che il Napoli dovrebbe acquistare a Gennaio. Giornalisti e opinionisti hanno così stilato ognuno una piccolissima lista di nomi papabili per il mercato azzurro. In poco più di una settimana, infatti, hanno elencato come possibili nuovi arrivi tutti i calciatori dell'almanacco Panini dal 1958 ad oggi. Terminati i quali hanno cominciato a citare i giocatori di rugby, di ping pong e quelli della Nazionale Cantanti. Tanto è vero che nelle ultime ore sembra che i due nomi più caldi per l'esterno d'attacco siano da scegliere in uno tra Martin Castrogiovanni e Niccolò Fabi.
Intanto, però, è arrivato il Cagliari al San Paolo e Benitez ha dovuto far fronte alla complicata emergenza sull'out mancino con gli uomini rimasti a disposizione. In allenamento le ha provate tutte, schierando sulla fascia prima De Guzman, poi Hamsik, poi Ghoulam, poi Mesto, fino a provare addirittura il terzo portiere Colombo perchè pensava fosse bravo sulle ali.
Al netto dei problemi di formazione, però, c'è da dire che a Fuorigrotta si è assistito ad un match spettacolare, con a confronto due moduli tattici spregiudicati diretti da due tecnici come Benitez e Zeman che hanno sempre fatto del gioco d'attacco il loro dogma calcistico. Due allenatori che sicuramente se fossero stati al governo non avrebbero mai potuto ricoprire la carica di Ministro delle difesa.
Pensate che Napoli e Cagliari in campo sono stati talmente votati all'offesa che la gara si è conclusa con 8 querele per diffamazione, 6 denunce per calunnia e oltraggio e 14 risse con spintoni e percosse.
Il Cagliari si è presentato al San Paolo con una difesa talmente alta che Zeman ha schierato come marcatori i Watussi, gli altissimi negri.
Come era quindi facilmente prevedibile, la partita è terminata con un risultato ricco di gol: 3-3. Gli azzurri hanno ancora una volta palesato imbarazzo nel reparto difensivo che ha patito l'attacco sardo che con Ibarbo, Farias e Cossu ha segnato a più non possu.
Dalla panchina Benitez, assistendo ai reiterati svarioni di Henrique contro gli attaccanti cagliaritani, ha continuato invano a gridargli: “Henrique devi chiudere! Henrique devi chiudere! Henrique devi chiudere...col calcio! E' arrivato il momento di darti al golf!”
Anche a centrocampo la squadra partenopea ha palesato i suoi atavici limiti tecnici. Nonostante il gol, pessima è stata la prova di Inler che ancora una volta si è limitato ad appoggiare la palla al compagno vicino, non effettuando mai un passaggio in profondità o un lancio filtrante. Ormai lo svizzero è stato ribattezzato il “Cruciverba incompiuto” visto che fa tutti gli orizzontali e mai un verticale.
Dell'altra pedina della coppia di mediani schierata da Benitez ne conosciamo poi benissimo le peculiarità. Ovviamente sto parlando di colui che finisce per ano e quando si sforza ad impostare la manovra fa decisamente cagare. Potrebbe sembrare l'intestino retto, ma in realtà mi sto riferendo a Gargano.
Insomma per il Napoli si è paventata l'ennesima occasione persa per tenere il passo della due apripista, Juve e Roma, che guidano incontrastate la classifica.
Contro gli uomini di Zeman ci si attendeva infatti una vittoria fluida e netta ed invece il Napoli con un rocambolesco 3-3 balbetta nella prestazione e alla fine inca...Cagliari mestamente davanti ai suoi tifosi.


Diodato De Martino

domenica 16 novembre 2014

Donne e buoi dei calciatori tuoi

Le donne: queste soavi figure che il Creatore ci ha donato. Donne tanto diverse tra loro per fisico, intelletto ed attitudini. Ci sono donne intelligenti che fanno soldi pensando di mettere insieme mandarini e aranci e fare così i mandaranci.
Poi ci sono donne altrettanto intelligenti che decidono invece di mettere insieme pompelmi e pini e fanno ancor più soldi che con i mandaranci.
Ma le donne che voglio raccontarvi in questo pezzo sono quelle dei calciatori. Donne che per un tempo più o meno breve diventano amanti, fidanzate e mogli degli atleti più famosi al mondo, che spesso sono abili a rubare i loro cuori e avvolte anche qualche euro dal conto corrente.
Ma andiamo ora a rivelare alcune vicende d'amore dei big della nostra Serie A.
Una storia finita male è capitata a Leonardo Bonucci che è stato lasciato dalla fidanzata di origini cinesi. Il difensore della Juve si è a lungo sfogato col compagno di squadra Chiellini sui motivi che hanno portato la bella orientale alla scelta della rottura.
Giorgio, ne sono convinto, - ha ammesso Bonucci – la cinese mi ha lasciato perchè sono troppo intelligente!”
Ma come fai ad essere sicuro di questa cosa?” ha domandato Chiellini.
Me lo ha detto lei. L'ultima volta che siamo stati insieme continuava a ripetermi: 'tloppo colto, tloppo colto, tloppo colto.' E poi mi ha lasciato!”
In effetti si vocifera nell'ambiente juventino che lo stantuffo della retroguardia bianconera consideri il 32 non solo come il numero degli scudetti rivendicati sul campo ma anche la chimera di un sogno in centimetri che cozza con una realtà assai più ridotta. Tanto è vero che Bonucci pare che abbia fatto anche domanda alla Rai per partecipare ad “Affari tuoi” così da poter chiedere al notaio di cambiare il pacco...
C'è da ammettere, inoltre, che una particolare categoria di donne che nel mondo del calcio spesso ruota attorno ai calciatori è quella di bassa fama ecclesiastica. In altre parole si può dire che in parecchi casi le compagne dei giocaTori siano a tutti gli effetti delle giocaVacche.
Come ad esempio la prorompente Wanda Nara, compagna del centravanti dell'Inter Icardi, etichettata come una vera e propria divoratrice di uomini. A riguardo, occorre svelare un retroscena sul loro primo incontro. In un pomeriggio di novembre a Milano, Icardi era appena uscito tutto sudato dalla ferramenta “La sveltina – Chiavi in 5 minuti” e mentre camminava per strada, vide Wanda accasciata a terra, priva di sensi, che veniva soccorsa dall'allora marito Maxi Lopez che le stava praticando un massaggio cardiaco per farla riprendere. Al che Icardi, in apprensione per l'accaduto, si avvicinò a Lopez e gli chiese: “Batte?”
Si, ma aspetta almeno che si riprenda...” replicò stizzito Maxi Lopez.
Sta di fatto che in molti casi, i calciatori di fronte a queste donne così avvenenti patiscano l'ansia da prestazione e vengano puntualmente sorpresi in contropiede, abbassando il ritmo del gioco e non portando a casa il risultato.
E' quello che ad esempio è accaduto all'attaccate del Milan Stephan El Shaarawy che in un momento di intimità con la sua compagna ha provato più volte a penetrare nell'area di rigore e dopo aver fatto cilecca sotto porta sia nel primo che nel secondo tempo, finalmente agli sgoccioli dei tempi supplementari è riuscito a rialzare la cresta e mettere la palla in rete. Si racconta che dopo il faticato quanto ormai insperato successo tra le mura amiche, la fidanzata di El Shaarawy anziché accendersi una sigaretta abbia accesso un cero di ringraziamento alla Madunina de Milan.
Nel mondo del calcio, però, oltre ai brevi ed effimeri rapporti ci sono anche coppie storiche che da anni vivono insieme e che fisiologicamente subiscono i naturali alti e bassi tipici di un legame consolidato. E' il caso ad esempio di Francesco di Totti e Ilary Blasi. Ultimamente pare che la coppia sia un po' in crisi per il fatto che Ilary imputi al Pupone de Roma di non saperle dimostrare i suoi sentimenti. Sabato scorso, mentre i due erano in cucina a preparare la cena, Totti si è rivolto alla moglie dicendole con sincerità: “Ilary, so amare...”
E lei: “Francè non ti credo, dimostramelo”
Vabbè, allora assaggia ste olive e dimme se non so amare...” ha replicato Totti.
Ed infine veniamo in casa Napoli dove qualche problema amoroso pare ce l'abbia anche il Pipita Higuain che non riesce a soddisfare la compagna allo stesso modo di come fa godere i tifosi azzurri dopo i suoi goal. Infatti si dice che nell'ultimo incontro di copula che ha avuto con la sua fidanzata, lei si sia rivolta al Pipita urlandogli vogliosa: “Si, dai. Fammi sentire che sei il mio stallone!”
E Higuain: “Adrianaaaaaaaaaa!”



Diodato De Martino

domenica 9 novembre 2014

Il Napoli fa le scarpe ai Della Valle

La Fiorentina è arrivata alla difficile partita contro il Napoli con una serie di risultati negativi alle spalle che hanno parecchio destabilizzato l'ambiente viola che come non mai era assai “aggigliato”. Tant'è vero che Montella per risollevare la squadra dalla crisi ha chiesto al gruppo coesione ed unione di intenti. Evidentemente però i giocatori non l'hanno compreso proprio bene. Sta di fatto che per provare a vincere contro il Napoli, Borja Valero si è fatto fare il passaporto colombiano, Pizarro si è pittato la faccia di nero e Aquilani si è presentato con tutte treccine in testa. Quando Montella li ha visti in quello stato ha commentato avvilito: “Ho detto che per uscire dalla crisi dobbiamo tutti fare quadrato. Non Cuadrado!!!”
Per quanto riguarda il Napoli, invece, la trasferta di Firenze è stata una ghiotta opportunità per la truppa azzurra per visitare la bellezza storica e monumentale del capoluogo toscano. In particolare, il più smanioso di inoltrarsi tra le bellezze culturali fiorentine è stato Rafa Benitez che ha chiesto delle dritte a Christian Maggio su cosa poter visitare. L'esterno azzurro non a caso è tra i più esperti nell'ambito di monumenti e patrimoni artistici. Famosissimo in tutta Italia è infatti il “Maggio dei monumenti” che ha prontamente suggerito al mister il giusto itinerario turistico nella città del Giglio.
Innanzitutto bisogna vedere il campanile di Giotto!” ha consigliato Maggio.
E Benitez: “Va bene. E cosa c'è dopo il campanile di Giotto?”
Penso il campanile di giannove” ha replicato l'azzurro esaurendo precocemente tutte le sue conoscenze sui monumenti fiorentini.
Per ciò che concerne la partita, il Napoli ha surclassato la Fiorentina sia nel gioco che nelle occasioni da rete. La supremazia partenopea si è concretizzata nella ripresa quando il solito Higuain ha sbloccato il match rompendo gli equilibri. Il Pipita con un gran gol “viola” lo stadio viola. Risultato definitivo a referto: 0-1.
Gli azzurri così espugnano il Franchi con un gran bel babà servito dalla premiata pasticceria partenopea. La Fiorentina dal canto suo ha pagato caramente questo babà ricevuto, tanto che anche sulla maglietta di un giocatore viola c'era scritto “Baba car”
Lo scontro tra Napoli e Fiorentina è stato anche l'incrocio di due grandi patron come De Laurentiis e Della Valle che hanno portato nel calcio il retaggio dei loro core business e cioè il cinema e le calzature. Per la gara tra Fiorentina e Napoli però i loro destini sono apparsi sensibilmente ribaltati in quanto se Della Valle sognava per i suoi di conquistare una vittoria da oscar, alla fine è stato il Napoli di De Laurentiis a fargli le scarpe.
Nella conferenza del post-partita, Benitez, soddisfatto per lo stato di forma della sua squadra, ha espresso metaforicamente il momento del Napoli attraverso uno dei suoi ormai noti proverbi spagnoli che di sovente propina con simpatia alla stampa. Nella fattispecie ha identificato il Napoli in un nuotatore che trovandosi in mezzo al mare deve trovare tutte le forze per arrivare vivo alla spiaggia. Non c'è che dire il concetto è chiaro e calzante, ma vorrei dire a Benitez che questo modo di dire può andare bene in Spagna dove ci sono spiagge come le Canarie o la Costa Brava, ma a Napoli no! Voglio pure ammettere che questo povero nuotatore riesce dopo tanti sforzi ad arrivare vivo sulla spiaggia, ma se tiene la sfortuna di capitare sul lido Mappatella morirebbe nel giro di poco tempo di epatite, scabbia o peste bubbonica. Purtroppo Benitez non sa che sulle spiagge di Napoli a causa di inquinamento, virus e batteri, i venditori ambulanti ormai non vendono più il cocco, ma vanno girando per gli ombrelloni gridando: “Streptococco bello! Streptococco fresco!”

Diodato De Martino